Care amiche, cari amici
è disponibile un piccolo libro che vale molto di più delle 76 pagine da cui è costituito. E costa soltanto € 7,90. Lo ha scritto Francesco Pappalardo, socio di Alleanza Cattolica e studioso del Risorgimento e dell’identità italiana. Può servire a tutti coloro che vogliono farsi un’idea di che cosa sia accaduto in quel periodo cruciale della vicenda italiana che va dall’invasione francese nel 1792 al dominio napoleonico (1796-1814), per giungere al periodo propriamente risorgimentale (che però non si può capire senza il ventennio giacobino e napoleonico), che va dalla Restaurazione del 1815 alla nascita dello Stato unitario nel 1861.
Servirà a chi, avendo poco tempo a disposizione, vuole comunque affrontare i tanti nodi di questo periodo cruciale e a chi, per esempio dovendo preparare una conferenza, o tenere una lezione, o preparare un esame universitario, vuole avere una griglia di lettura dei fatti.
La griglia di lettura parte dalla distinzione fra l’Unità e il Risorgimento. La prima è stata una unificazione politica resa necessaria dal venir meno del Sacro Romano Impero, nel 1806, per volontà di Napoleone, e dal conseguente conflitto più o meno strisciante fra Stati europei che avrebbe penalizzato quelli troppo piccoli. Il Risorgimento, invece, è stata una rivoluzione culturale che ha cercato di ribaltare il senso comune degli italiani: non era necessario, soprattutto con le caratteristiche che lo hanno contrassegnato.
Il Risorgimento ha provocato tre ferite, che continuano a sanguinare nel corpo della nazione: la questione istituzionale, dovuta alla scelta di un modello centralista per lo Stato unitario; la questione meridionale, con una guerra civile durata almeno dieci anni, fino alla conquista di Roma da parte dell’esercito italiano, nel 1870; e la questione cattolica, dovuta al conflitto fra Chiesa e Stato, che il Concordato del 1929 avrebbe risolto soltanto sul piano giuridico.
Il libro di Pappalardo suggerisce una più profonda comprensione degli avvenimenti che portano all’unificazione, a cominciare dal 1848, che segna l’inizio formale della questione cattolica con il grande rifiuto di papa Pio IX di dichiarare guerra all’Austria. Aiuta anche a inquadrare i principali protagonisti, a cominciare dai cosiddetti padri della patria, dei quali crediamo di sapere tutto, ma in verità conosciamo ben poco.
Infine una breve ma importante bibliografia aiuterà ad approfondire chi avrà tempo e desiderio di farlo.
è disponibile un piccolo libro che vale molto di più delle 76 pagine da cui è costituito. E costa soltanto € 7,90. Lo ha scritto Francesco Pappalardo, socio di Alleanza Cattolica e studioso del Risorgimento e dell’identità italiana. Può servire a tutti coloro che vogliono farsi un’idea di che cosa sia accaduto in quel periodo cruciale della vicenda italiana che va dall’invasione francese nel 1792 al dominio napoleonico (1796-1814), per giungere al periodo propriamente risorgimentale (che però non si può capire senza il ventennio giacobino e napoleonico), che va dalla Restaurazione del 1815 alla nascita dello Stato unitario nel 1861.
Servirà a chi, avendo poco tempo a disposizione, vuole comunque affrontare i tanti nodi di questo periodo cruciale e a chi, per esempio dovendo preparare una conferenza, o tenere una lezione, o preparare un esame universitario, vuole avere una griglia di lettura dei fatti.
La griglia di lettura parte dalla distinzione fra l’Unità e il Risorgimento. La prima è stata una unificazione politica resa necessaria dal venir meno del Sacro Romano Impero, nel 1806, per volontà di Napoleone, e dal conseguente conflitto più o meno strisciante fra Stati europei che avrebbe penalizzato quelli troppo piccoli. Il Risorgimento, invece, è stata una rivoluzione culturale che ha cercato di ribaltare il senso comune degli italiani: non era necessario, soprattutto con le caratteristiche che lo hanno contrassegnato.
Il Risorgimento ha provocato tre ferite, che continuano a sanguinare nel corpo della nazione: la questione istituzionale, dovuta alla scelta di un modello centralista per lo Stato unitario; la questione meridionale, con una guerra civile durata almeno dieci anni, fino alla conquista di Roma da parte dell’esercito italiano, nel 1870; e la questione cattolica, dovuta al conflitto fra Chiesa e Stato, che il Concordato del 1929 avrebbe risolto soltanto sul piano giuridico.
Il libro di Pappalardo suggerisce una più profonda comprensione degli avvenimenti che portano all’unificazione, a cominciare dal 1848, che segna l’inizio formale della questione cattolica con il grande rifiuto di papa Pio IX di dichiarare guerra all’Austria. Aiuta anche a inquadrare i principali protagonisti, a cominciare dai cosiddetti padri della patria, dei quali crediamo di sapere tutto, ma in verità conosciamo ben poco.
Infine una breve ma importante bibliografia aiuterà ad approfondire chi avrà tempo e desiderio di farlo.
Francesco Pappalardo, L’Unità d’Italia e il Risorgimento, D’Ettoris Editori, 2010.
Potete ordinarlo a info@libreriasangiorgio.it
Il libro serve anche per ricordare l’importante appuntamento che Alleanza Cattolica si appresta a celebrare sabato 12 febbraio a Roma, nella sala del Campidoglio, per ricordare “criticamente” questo 150° anniversario della nascita dello Stato italiano.
Marco Invernizzi
Il libro serve anche per ricordare l’importante appuntamento che Alleanza Cattolica si appresta a celebrare sabato 12 febbraio a Roma, nella sala del Campidoglio, per ricordare “criticamente” questo 150° anniversario della nascita dello Stato italiano.
Marco Invernizzi
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