Care amiche, cari amici
tra poco più di due mesi comincerà l’anno 2011, in cui cadrà il 150° anniversario della nascita dello Stato italiano (1861-2011).
Abbiamo già potuto ascoltare diverse pre-commemorazioni da parte dei vertici istituzionali dello Stato, se andate in libreria trovate vetrine e banchi dedicati all’avvenimento e spesso i giornali dedicano pagine all’evento che si profila. Probabilmente ci stancheremo presto di questa musica “politicamente corretta”. D’altra parte in Italia viviamo e anche questa è un’occasione per riflettere su “chi siamo” e per ricercare un’identità nazionale che tanto servirebbe al nostro Paese.
E’ vero infatti che l’identità nasce intorno a principi e avvenimenti che si “vivono” nella realtà e grazie ai quali si può avviare una riflessione che a sua volta può aiutare il sorgere del senso di appartenenza attorno a un comune sentire. Da questo punto di vista sono stati molto significativi i funerali dei nostri soldati caduti a Nasiriyya nel 2003, celebrati dal card. Ruini di fronte alle massime autorità civili e militari e a una folla straordinaria commossa e partecipe. Purtroppo la stessa cosa non è avvenuta in occasione della recente morte dei quattro alpini assassinati da gruppi talebani in Afghanistan, forse perché la nostra classe dirigente era distratta da altre, e certamente meno nobili e importanti, vicende. Ma è anche vero, che una riflessione attorno a un evento storico può aiutare a ricordare, a distinguere il bene e il male, a riconoscere i problemi della nostra storia nazionale.
Alleanza Cattolica farà la sua parte, che è quella di indicare quali sono le radici d’Italia, chi le ha difese e chi ha tentato di reciderle. Sabato 12 febbraio 2011 a Roma si svolgerà un importante convegno nazionale, del quale darò al più presto le principali indicazioni.
Oggi intanto abbiamo a disposizione un nuovo libro di Francesco Pappalardo su uno dei personaggi più significativi del Risorgimento, Giuseppe Garibaldi, e sul ruolo avuto nel processo di unificazione del Paese. Un libro importante, che raccomando a tutti, ma specialmente a insegnanti, a parroci e animatori di centri culturali, a responsabili culturali di partiti e movimenti politici, perché può aiutare ad affrontare uno dei nodi principali della nostra storia: perché fare di Garibaldi un mito? Perché si è voluto mettere al centro dell’identità nazionale un uomo con queste caratteristiche?
La sua biografia sembra fatta per dividere: un cattolico onesto, che voglia amare la sua patria, rispettare le autorità attuali, non può però identificarsi con chi reclamava nel suo testamento di rifiutare ogni conforto religioso in punto di morte: «[…] trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare».
Marco Invernizzi
Il libro di Francesco Pappalardo, Il mito di Garibaldi. Una religione civile per una nuova Italia, pref. di Alfredo Mantovano, Sugarco, € 18,50, lo potete richiedere a info@libreriasangiorgio.it (è anche possibile organizzare presentazioni del libro).
tra poco più di due mesi comincerà l’anno 2011, in cui cadrà il 150° anniversario della nascita dello Stato italiano (1861-2011).
Abbiamo già potuto ascoltare diverse pre-commemorazioni da parte dei vertici istituzionali dello Stato, se andate in libreria trovate vetrine e banchi dedicati all’avvenimento e spesso i giornali dedicano pagine all’evento che si profila. Probabilmente ci stancheremo presto di questa musica “politicamente corretta”. D’altra parte in Italia viviamo e anche questa è un’occasione per riflettere su “chi siamo” e per ricercare un’identità nazionale che tanto servirebbe al nostro Paese.
E’ vero infatti che l’identità nasce intorno a principi e avvenimenti che si “vivono” nella realtà e grazie ai quali si può avviare una riflessione che a sua volta può aiutare il sorgere del senso di appartenenza attorno a un comune sentire. Da questo punto di vista sono stati molto significativi i funerali dei nostri soldati caduti a Nasiriyya nel 2003, celebrati dal card. Ruini di fronte alle massime autorità civili e militari e a una folla straordinaria commossa e partecipe. Purtroppo la stessa cosa non è avvenuta in occasione della recente morte dei quattro alpini assassinati da gruppi talebani in Afghanistan, forse perché la nostra classe dirigente era distratta da altre, e certamente meno nobili e importanti, vicende. Ma è anche vero, che una riflessione attorno a un evento storico può aiutare a ricordare, a distinguere il bene e il male, a riconoscere i problemi della nostra storia nazionale.
Alleanza Cattolica farà la sua parte, che è quella di indicare quali sono le radici d’Italia, chi le ha difese e chi ha tentato di reciderle. Sabato 12 febbraio 2011 a Roma si svolgerà un importante convegno nazionale, del quale darò al più presto le principali indicazioni.
Oggi intanto abbiamo a disposizione un nuovo libro di Francesco Pappalardo su uno dei personaggi più significativi del Risorgimento, Giuseppe Garibaldi, e sul ruolo avuto nel processo di unificazione del Paese. Un libro importante, che raccomando a tutti, ma specialmente a insegnanti, a parroci e animatori di centri culturali, a responsabili culturali di partiti e movimenti politici, perché può aiutare ad affrontare uno dei nodi principali della nostra storia: perché fare di Garibaldi un mito? Perché si è voluto mettere al centro dell’identità nazionale un uomo con queste caratteristiche?
La sua biografia sembra fatta per dividere: un cattolico onesto, che voglia amare la sua patria, rispettare le autorità attuali, non può però identificarsi con chi reclamava nel suo testamento di rifiutare ogni conforto religioso in punto di morte: «[…] trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare».
Marco Invernizzi
Il libro di Francesco Pappalardo, Il mito di Garibaldi. Una religione civile per una nuova Italia, pref. di Alfredo Mantovano, Sugarco, € 18,50, lo potete richiedere a info@libreriasangiorgio.it (è anche possibile organizzare presentazioni del libro).
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