lunedì 12 marzo 2012

Newsletter - n. 64

Care amiche, cari amici,

vi scrivo in un momento forte dell'anno liturgico, la Quaresima, e vi suggerisco di prendere in mano durante questi giorni che precedono la Pasqua un testo tanto importante quanto poco usato nelle nostre comunità cristiane, il Catechismo della Chiesa Cattolica.

Quest'ultimo è lo strumento più adatto a vincere la malattia principale del nostro tempo, il relativismo. Questo non è tanto un'ideologia quanto una condizione sociale, cioè non aggredisce il corpo sociale per cambiarlo, come facevano le ideologie del XX secolo, ma penetra dentro la mentalità delle persone e trasforma la società. Il suo effetto più evidente e pericoloso è l'incomunicabilità che genera fra le persone perché se ciascuno possiede valori diversi e contrari a quelli degli altri, allora la vita pubblica diventa invivibile. Se nel XX secolo le ideologie dividevano la società in partiti ideologicamente contrapposti, oggi ogni uomo ha un'ideologia propria e la comunicazione diventa sempre più difficile.

Ma che cosa c'entra il Catechismo con il relativismo? C'entra perché il relativismo come modo di pensare è penetrato anche dentro il mondo cattolico e impedisce a volte ai fedeli di avere un giudizio condiviso anche su temi inerenti alla fede. Certamente non possiamo pensare che il Catechismo venga utilizzato dai non credenti, ma se soltanto tutti i cattolici lo studiassero potrebbero cominciare ad affrontare i temi dottrinali, morali, sociali usando lo stesso linguaggio. Questo sarebbe importantissimo, perché se i fedeli trovassero l'unità di linguaggio e fossero d'accordo sulle cose principali che sono contenute nel Catechismo, anche il loro annuncio della fede diventerebbe molto più convincente. È probabilmente vano sperare che i fedeli si mettano a leggere e a studiare il Catechismo da soli, ma se in ogni parrocchia e all'interno delle associazioni si prendesse l'abitudine di costituire dei gruppi per studiare il Catechismo e se quest'ultimo divenisse oggetto della catechesi degli adulti, allora si raggiungerebbe in breve tempo una omogeneità e una comunione attualmente lontanissime dalla realtà.

Quest'anno ricorre il XX anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Alleanza Cattolica lo ricorderà con un importante convegno che si terrà a Roma sabato 19 maggio, nella sala San Pio X in via della Conciliazione. Nei prossimi giorni vi daremo il programma preciso. Già da ora possiamo dirvi che il tema del convegno sarà il rapporto fra il Catechismo e la nuova evangelizzazione e che saranno presenti con due lezioni magistrali il card. Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione del clero, e il vescovo mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Speriamo che molti anche da Milano possano partecipare a questo importante incontro.

Buona Quaresima e buona Pasqua

Marco Invernizzi

martedì 6 marzo 2012

Newsletter - n. 63

Care amiche, cari amici,

il “Forum delle associazioni familiari” raggruppa oltre 50 associazioni che hanno la famiglia come motivazione importante del loro impegno, fra cui anche Alleanza Cattolica. Spesso deve tenere conto delle diverse sensibilità presenti al suo interno. In questo comunicato troviamo un messaggio di preoccupazione per il futuro della famiglia dopo i recenti provvedimenti del governo Monti che condividiamo in pieno e sottolineiamo alla vostra attenzione.

MONTI COME QUINTINO SELLA.

PER RISANARE LE FINANZE

SI PESCA ANCORA NELLE TASCHE DELLE FAMIGLIE

«La promessa di riduzione delle aliquote fiscali non ci aveva mai convinto fino in fondo» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum «e la lettura dell’Atto di indirizzo della politica fiscale ci conferma nei nostri timori.

«Che il taglio delle tasse sul reddito sia finanziato da un incremento delle imposte indirette è come dare con la destra mentre si riprende con la sinistra. Con l’aggravante che l’aumento dell’Iva è indiscriminato e colpirà ugualmente tutti i contribuenti senza fare distinzione sul reddito disponibile o sui carichi familiari che gravano sul quel reddito. Non c’è ingiustizia peggiore che trattare nello stesso modo situazioni diverse.

«Vengono così cancellate tutte le promesse di equità e di fisco family friendly. La grande ingiustizia di un sistema fiscale che grava in modo uguale sul single e su chi nutre, cresce ed educa i cittadini di domani, non viene cancellata. Anzi, il governo fa addirittura un salto di qualità: invece di perdere tempo nei soliti, singoli, aumenti di tabacchi, benzina, energia... in un colpo solo farebbe schizzare in alto tutti i prezzi, mortificando il sistema economico e portando alle estreme conseguenze la logica che fu di Quintino Sella: servono soldi? tutto si può tassare, anche la farina. Cioè il pane. Cioè la vita.

«E chi ha più bocche da sfamare e figli da accudire, specie se l’aumento dovesse riguardare anche i beni di largo consumo, ancora una volta, pagherà più degli altri».

_______________________________________

Daniele Nardi

Capo ufficio stampa

Forum delle associazioni familiari

giovedì 1 marzo 2012

Newsletter - n. 62

Care amiche, cari amici,

sul fronte delle politiche per la famiglia, negli ultimi giorni sono arrivate notizie buone e notizie cattive. La notizia buona viene dalla Regione Lombardia, che ha deciso di introdurre il “Fattore Famiglia” nella propria legislazione. Cosa significa?

Sappiamo che in Italia, purtroppo, le politiche di welfare hanno per destinatari i cittadini e non la famiglia. Nel sistema fiscale italiano il variare dell’aliquota è determinato esclusivamente dal reddito percepito e non dal numero dei familiari a carico. Chi ha figli a carico si trova applicata la medesima pressione fiscale di chi non ne ha.

Con una sussidiarietà alla rovescia, oggi sono le famiglie che compensano la mancanza di welfare pubblico, che sostengono il peso della società e dell’economia. La famiglia è ormai un ammortizzatore sociale: bisogna riconoscere che ancora oggi la maggior parte dei bisogni dei cittadini viene soddisfatta dalla famiglia e dalle associazioni che la società civile ha saputo creare.

In Italia manca un piano per la famiglia, nonostante i molti appelli rivolti ai governi. Ci vorrebbe insomma un fisco a misura di famiglia.

Qualche piccolo passo in avanti si è visto a livello locale. In seguito alla riforma costituzionale comunemente definita "devolution", che riconosce in alcune materie sempre maggior peso alle Regioni ed agli enti locali, esistono delle “buone pratiche” di politiche familiari realizzate a livello locale da alcuni Comuni.

Ma la Lombardia è la prima Regione ad introdurre nella propria legislazione il “Fattore Famiglia”. Lo scorso 15 febbraio il Consiglio Regionale Lombardo ha approvato l’indicatore per le politiche sociali, che tiene conto non solo delle situazioni reddituali e patrimoniali, ma contempla anche a pieno titolo il numero di figli e i carichi di cura, ad esempio la presenza nel nucleo familiare di anziani non autosufficienti o di disabili.

Il “Fattore Famiglia” sarà sperimentato per un anno in alcuni Comuni del territorio lombardo. A livello regionale ha già trovato applicazione per quanto riguarda la Dote scuola 2012-2013, misura che interessa un terzo degli studenti lombardi (circa 300.000) con uno stanziamento di 81 milioni e che, con i nuovi parametri applicati, darà diritto alla Dote a 8.000 famiglie in più dello scorso anno. Si tratta di un importante provvedimento, a tutela di quell’altro importante principio non negoziabile che è la libertà di educazione.

Il voto del Consiglio regionale realizza uno degli obiettivi programmatici più qualificanti della Giunta Formigoni e conferma la forte attenzione della Regione Lombardia verso la famiglia, riconoscendo i compiti che essa svolge nella società.

Se dalla Regione Lombardia arrivano buone notizie per la famiglia, non altrettanto si può dire del Comune di Milano: il sindaco Giuliano Pisapia ha recentemente ribadito di voler mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e di voler procedere nell’istituzione del “registro delle unioni civili”. Inoltre, l’Assessorato al welfare del Comune di Milano non rinnovando lo stanziamento al Servizio “Informafamiglia”, la cui gestione era affidata al Forum Milanese delle Associazioni Familiari, ne ha determinato la chiusura: si trattava di un servizio rivolto gratuitamente alle famiglie, con il compito di aiutarle a mettere a fuoco le cause delle loro difficoltà e avviarle al giusto percorso di aiuto.

Non solo il Comune di Milano ignora la richiesta di sostegno economico e di servizi alla famiglia naturale fondata sul matrimonio, con figli a carico, ma prosegue nella progressiva opera di cancellazione della famiglia, come se le varie tipologie di legami fossero tutte sullo stesso piano.

Con queste notizie, alcune buone altre cattive, Milano si prepara all’arrivo del Pontefice, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie. Sarà importante dare testimonianza della forza e del valore della famiglia nella società, oggi più che mai sotto assedio sul piano economico, fiscale, sociale, culturale e antropologico.

A questo proposito, vi annunciamo che Alleanza Cattolica sarà presente con un proprio stand alla Fiera Internazionale della Famiglia, manifestazione in programma a Milano dal 29 maggio al 2 giugno 2012, e parte integrante del VII Incontro mondiale delle famiglie: un’importante vetrina, di grande visibilità, che ci permetterà di dare il nostro contributo all’evento, a difesa di una società “a misura d’uomo e secondo il piano di Dio.” (Beato Giovanni Paolo II).

La fiera si svolgerà presso il Mico - Milano congressi in viale Scarampo (Fieramilanocity). Alla fiera, che sarà ad ingresso gratuito, si prevede la partecipazione di 50.000 visitatori.

Marco Invernizzi