mercoledì 29 giugno 2011

Newsletter - n. 57

Care amiche, cari amici

Sua Eminenza il cardinale Angelo Scola è il nuovo arcivescovo di Milano.
Nato nella diocesi ambrosiana, tornerà nella sua terra da pastore, dopo avere guidato le diocesi di Grosseto e di Venezia. Tornerà nel seminario di Venegono, che dovette lasciare per le incomprensioni che allora, negli anni attorno al 1968 ferivano la comunità ecclesiale. Sarà infatti ordinato dal vescovo di Teramo nel 1970. Grande amico di mons. Luigi Giussani e appartenente al movimento di Comunione e liberazione, filosofo e teologo con 120 pubblicazioni scientifiche, è stato fermamente voluto da Papa Benedetto XVI alla guida della più grande diocesi d'Europa.
Non tornerà a Milano per contrapporsi ai suoi due predecessori, ma per portare il suo specifico contributo alla continuazione della diocesi di Ambrogio e Carlo Borromeo. La Chiesa non è un partito dove cambiano i segretari e le linee politiche, ma il corpo di Cristo guidato dai successori degli Apostoli con alla testa il vescovo di Roma. Certamente la diocesi ambrosiana esce da decenni di grande difficoltà e nessuno può negare esista un profondo smarrimento in parte del clero e dei fedeli di fronte ad atteggiamenti assunti dalla Curia e da sacerdoti in posizione molto visibile.
Tuttavia, credo che l'ultima cosa che il nuovo arcivescovo desideri sia di essere accolto in polemica con i suoi predecessori.
Da parte sua, Alleanza Cattolica lo saluta con l'affetto che ha chiesto nel suo primo messaggio ai milanesi, gli assicura le preghiere dei suoi soci e amici e la disponibilità a servire la Chiesa ambrosiana con tutti i modi di cui è capace.
Certa, come recita il motto episcopale del card. Scola, che sufficit gratia Tua.

Marco Invernizzi